La puzzola è riconoscibile per la presenza di una mascherina facciale data da due bande di peli chiari (bianco-crema) una che fascia il muso, interrotta di solito in corrispondenza del rinario, e l’altra che si estende lungo tutta l’arcata sopraccigliare. La mascherina facciale può variare di forma e colorazione, la banda chiara sopra agli occhi può mancare o essere appena visibile
Le orecchie, piuttosto piccole, sono bordate da pelo chiaro.
Le zampe sono corte e dotate di artigli parzialmente retrattili che utilizza per scavare ma le consentono anche di arrampicarsi occasionalmente.
I peli della giarra (L’insieme dei peli più lunghi, sottili all’estremità, rigidi e grossi nella parte mediana, della pelliccia) sono di colore marrone scuro-nero mentre il sottopelo è crema o giallastro e ben visibile sui fianchi e sul collo.
La coda, meno folta che nella faina o nella martora, è relativamente corta (10 -16 cm). La puzzola è dotata di ghiandole anali che in momenti di stress o minaccia secernono una sostanza di odore pungente.
La puzzola europea è un mustelide caratterizzato da un pronunciato dimorfismo sessuale nelle dimensioni corporee. Il maschio può pesare fino a 2 volte la femmina ed essere fino ad un terzo più lungo. In genere un maschio adulto pesa tra 1 e 1.7 kg; una femmina può pesare tra 500 e 850 g. In uno studio italiano è stata osservata una variazione stagionale nel peso nei maschi che accumulano abbondante grasso sottocutaneo tra l’autunno e l’inverno e utilizzano queste riserve nella primavera successiva per la ricerca delle femmine. Il corpo, di forma allungata, misura circa 35-45 cm nel maschio.
La puzzola è un carnivoro solitario con un sistema di accoppiamento poliginico-promiscuo. I maschi cercano di accoppiarsi con molte femmine, mentre le femmine investono nelle cure parentali. I due sessi si incontrano solo per l'accoppiamento. Le femmine hanno una stagione riproduttiva tardo invernale-primaverile e una breve gestazione di circa 42 giorni. Possono avere due figliate in un anno. Di solito, i parti avvengono tra maggio e agosto con 4-6 piccoli per nascita. La puzzola ha aree vitali che variano geograficamente e stagionalmente. La sua dieta è carnivora, ma può essere opportunistica. È attiva principalmente di notte, mentre le femmine possono essere attive anche di giorno.
La puzzola ha un areale originario molto esteso che comprende l’Europa fino ai monti Urali ad est e il Mar nero a sud, la parte meridionale della penisola scandinava, la Finlandia, la Gran Bretagna (dove la specie è ora in recupero dopo una forte contrazione dovuta alla persecuzione umana), la penisola danese e quella italiana e una piccola porzione del nord Africa. In Italia è assente dalle isole. In Sicilia è diffuso il furetto.
La puzzola si trova in diversi habitat all'interno del suo vasto areale, principalmente nelle pianure e nelle aree collinari. È comune nelle foreste di pianura, lungo le zone fluviali e nelle aree rurali. Durante l'inverno, può avvicinarsi agli insediamenti umani e utilizzare stalle e fienili come rifugi diurni. Si trova anche nelle foreste di latifoglie e di conifere, nelle zone dunali e paludose, nelle aree agricole e nelle steppe boscate dell'Europa orientale. In diverse regioni geografiche, è stato notato un legame tra la puzzola e gli ambienti umidi e ripariali. Nei territori coltivati, la vegetazione residua lungo i corsi d'acqua e nelle zone di raccolta dell'acqua fornisce rifugi e prede, facilitando anche gli spostamenti della specie. La puzzola evita gli spazi aperti privi di vegetazione e le zone di alta montagna. In Italia, è stata osservata fino a un'altitudine di 1300-1500 metri sulle Alpi e fino a 1200 metri negli Appennini. In Spagna e Francia, la presenza della puzzola è stata registrata fino a quote tra 1400 e 1600 metri sul livello del mare. In Svizzera, sono state segnalate recentemente presenze oltre i 1900 metri di altitudine. La presenza di neve sembra essere un fattore limitante nella distribuzione settentrionale della puzzola. Si ipotizza che la copertura nevosa influisca anche sulla distribuzione altitudinale di questo carnivoro. Durante le stagioni e i climi più miti, la puzzola cerca rifugi diurni, di solito a livello del suolo, tra la vegetazione densa come roveti o sotto cumuli di legna. Può anche utilizzare tane sotterranee di ratti o strutture associate agli insediamenti rurali.
Il muso di colore uniforme è breve e consente una buona visione sia binoculare che monoculare.
Le orecchie sono brune come il dorso, poco sporgenti e arrotondate, adatte alla caccia in luoghi angusti, sono particolarmente sensibili ai suoni compresi tra gli 1-16 kHz grazie alle notevoli dimensioni della bulla timpanica.
Le zampe sono corte, con le cinque dita fornite di artigli non retrattili.
I peli del mantello sono di colore bruno rossiccio sul dorso e bianco sul ventre e nella regione della gola. La linea di demarcazione tra le due colorazioni del pelo è irregolare e spesso si osservano macchie brune addominali. Gli individui che occupano la parte settentrionale dell’areale di distribuzione o che vivono a notevoli altitudini presentano una fase cromatica invernale completamente bianca.
La coda di colore bruno come il mantello presenta alla fine un breve ciuffo di pelo di colore più scuro e differisce dall’ermellino, il cui pennello terminale è nero. È lunga 6-9 cm per i maschi e 3-6 cm per le femmine.
La donnola è un mustelide caratterizzato da un notevole dimorfismo sessuale, il più piccolo carnivoro del mondo. Le femmine sono più piccole dei maschi. Il peso è compreso tra 40-400g per i maschi e 25-120g per le femmine. Il corpo di forma allungata misura circa per i maschi 17-25 cm e per le femmine 15-19 cm dalla testa all’attaccatura della coda.
La donnola (Mustela nivalis, Linnaeus 1766), è il più piccolo membro dell’ordine Carnivora, famiglia Mustelide, genere Mustela.
La stagione riproduttiva è tardo invernale-primaverile, piuttosto prolungata e permette alle femmine di produrre più di una figliata l’anno. Una delle particolarità della donnola è l’abbandono della diapausa embrionale e dell’impianto ritardato, comune in molti mustelidi, tra cui l’ermellino. La gestazione ha durata media di 35 giorni (tra le più brevi fra i carnivori), e vengono partoriti dai quattro agli otto piccoli.
I cuccioli pesano alla nascita 1-4 gr e vengono cresciuti all’interno di una tana non scavata dalla donnola stessa ma da un roditore di taglia simile. Quando la madre è assente, la temperatura corporea dei piccoli scende anche al di sotto di 12°C, i battiti, la frequenza respiratoria e il metabolismo si riducono, come in una sorta di ibernazione rapidamente reversibile.
L’energia viene in questo modo conservata e devoluta interamente alla crescita, permettendo la sopravvivenza dei piccoli fino al ritorno della madre. La maturità sessuale viene raggiunta precocemente, a tre mesi, e femmine nate in primavera possono già riprodursi in estate.
La donnola ha una distribuzione oloartica, è presente in quasi tutta Europa, con esclusione dell’Islanda e dell’Irlanda. È assente nella penisola araba ma presente in Algeria, Marocco ed Egitto. La presenza in numerose isole mediterranee ed atlantiche potrebbe essere dovuta ad introduzioni umane. Nel Nord America è presente dall’Alaska al Nord Carolina, mancando in Groenlandia e nelle isole artiche. In Italia la specie è presente in tutta la penisola, comprese le due isole maggiori di Sicilia e Sardegna ma è assente nelle isole minori.
La donnola è il più piccolo carnivoro del mondo e vive in una grande varietà di habitat, è presente dai campi coltivati ai prati alpini, dalle foreste alle zone semi desertiche. Ama le aree coltivate con vegetazione rada.